Vigili del fuoco: Belluno resta senza comandante provinciale

Vigili del fuoco: Belluno resta senza comandante provinciale

 

«Un vero e proprio terremoto». L’assessore regionale alla Protezione civile, Gianpaolo Bottacin, non nasconde la sua «preoccupazione in merito all’avvicendamento di tutti i comandanti provinciali dei Vigili del fuoco del Veneto. Il direttore interregionale Munaro, verso il quale ho la massima stima – sottolinea l’assessore -, poteva godere su una squadra di ottimi comandanti provinciali. Non ho motivo di dubitare che i nuovi comandanti siano preparati e mi auguro che in tempi brevi si crei quello stesso spirito di squadra che Munaro aveva creato col gruppo precedente». 

I timori principali coinvolgono proprio il territorio bellunese, dopo il trasferimento a Sassari del comandante Girolamo Fiandra Bentivoglio: «Mi preoccupa il fatto che non ci siano notizie in merito alla sostituzione del vice di Munaro, l’ingegner Porrivecchio destinato a Brescia. Una figura importantissima – prosegue Bottacin -. E altrettanto importante è la figura del comandante di Belluno: la provincia di Vaia, quella che conta seimila delle novemila frane del Veneto, quella del Vajont. La provincia che ha il più alto numero di distaccamenti e di vigili volontari da coordinare, nella quale a breve sarà inaugurato, dopo anni di peripezie, il nuovo comando provinciale: un comando conterrà la sala operativa della Protezione civile, in virtù dell’ottima sinergia che la Regione ha con i Vigili del Fuoco, soprattutto dopo la firma della convenzione che io stesso ho promosso da qualche anno. L’importante obiettivo è stato raggiunto con la caparbietà dell’ingegner Bentivoglio, ottimo professionista di cui sentiremo la mancanza».

Il futuro, quindi, è tutto da definire: «So perfettamente che il comando provinciale di Belluno potrà andare avanti lo stesso grazie agli ottimi funzionari e pompieri su cui può contare – conclude Bottacin -. Tuttavia mi attiverò da subito col governo affinché siano immediatamente ricoperte le posizioni vacanti. Il Veneto, la Regione che si è tanto positivamente distinta per Vaia, non può attendere».

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