«Il decreto “Cura Italia”? Assolutamente insufficiente se il comparto turistico bellunese vuole affrontare l’emergenza nella sua immediatezza. E, ancora di più, nei prossimi mesi». La bocciatura ai provvedimenti governativi arriva da Walter De Cassan.

«Ora – prosegue – l’attenzione è rivolta alla drammatica emergenza sanitaria e alla diffusione del messaggio che si debba stare a casa. In parallelo, però, la nostra associazione è attiva a livello locale, regionale e nazionale per fornire continui aggiornamenti e informazioni alle imprese turistiche bellunesi che ogni giorno, a decine, ci contattano per manifestare preoccupazione». 

De Cassan si è rivolto ad alcuni parlamentari bellunesi: «Ho chiesto un loro sostegno per introdurre misure più efficaci e strutturali. Soprattutto in materia di sospensione prolungata dei versamenti tributari, fiscali e assicurativi, di blocco dei mutui, di estensione degli ammortizzatori sociali».

In vista dell’estate, si teme una forte contrazione del turismo internazionale: «Ecco perché chiediamo al Governo di incentivare gli italiani a fare le proprie vacanze nel nostro Paese prevedendo bonus fiscali, detrazioni e crediti d’imposta». Fari puntati pure sull’imposta di soggiorno: «Abbiamo proposto ai sindaci di sospendere per alcuni mesi le scadenze di versamento dell’imposta, incassata nei mesi invernali. O quantomeno di non applicare sanzioni per tardivi versamenti». 

Un’altra criticità è legata alle difficoltà di rientro per moltissimi dipendenti stranieri, legati alle imprese ricettive bellunesi: «In questo senso – conclude De Cassan – abbiamo trovato sponda e collaborazione nei consorzi turistici che ringrazio per aver diffuso a tutti le nostre comunicazioni e per averci aiutato a reperire i dati dell’emergenza».