Valboite sotto scacco delle frane: «A Cancia va rimosso in fretta il materiale»

Valboite sotto scacco delle frane: «A Cancia va rimosso in fretta il materiale»

 

Smottamenti, colate detritiche, frane: è la conseguenza di ore e ore scandite dal maltempo. Conseguenza che è ancor più marcata in un territorio a rischio idrogeologico. 

Basti pensare a Borca di Cadore. E, in particolare, a Cancia: un nome conosciuto ormai ben oltre i confini provinciali per la sua frana. La stessa che, il 18 luglio 2009, provocò la morte di due persone: l’82enne Giovanna Belfi, e suo figlio Adriano Zanetti, di 63. 

Da allora, la zona non è solo monitorata, ma è stata coinvolta da una serie di interventi, orientati a innalzare il livello di sicurezza. In questo senso, anche dopo le intense precipitazioni dell’ultimi weekend agostano, i gabbioni hanno funzionato: «Adesso, però, bisogna rimuovere in fretta il materiale che si è accumulato». Le operazioni sono in corso. 

Il quadro è sotto controllo pure a Peaio (Vodo di Cadore), dove in un primo momento erano emersi dei rischi per gli abitanti della zona. E si era fatta strada la possibilità di evacuare il paese. Possibilità fortunatamente scongiurata dall’evoluzione degli eventi, visto che il torrente Rudan ha scaricato molto materiale, soprattutto ghiaia e fango. Ma il livello sta tornando alla normalità, anche se lentamente. 

Peaio-2_2020-08-30-15-30-37.jpg

© Copyright – I testi pubblicati dalla redazione su newsinquota.it, ove non indicato diversamente, sono di proprietà della redazione del giornale e non è consentita in alcun modo la ripubblicazione e ridistribuzione se non autorizzata dal Direttore Responsabile.

TAG
CONDIVIDI
Articoli correlati
© 2023 NIQ Multimedia s.r.l.s. – C.F. e P.IVA: 01233140258
Testata giornalistica registrata al Tribunale di Belluno n. 4/2019
Web Agency: A3 Soluzioni Informatiche
Made by: Larin
News In Quota
Torna in alto