I cinghiali arano. I volontari rimettono a posto. O almeno ci provano. È una lotta impari quella che sta occupando i prati della dorsale montana di Lentiai. Quei prati cioè che in primavera fanno fiorire i narcisi e che richiamano visitatori da mezzo Veneto. D’altronde, lo spettacolo naturale è incredibile. Solo che da qualche anno a questa parte quegli stessi prati sono meta preferita dello scorazzamento dei cinghiali. E il rischio è che i narcisi non fioriscano più.
Dove gli ungulati sollevano le zolle, infatti, i bulbi dei fiori non ricrescono. E la fragilità di uno dei fiori simbolo della primavera è tale per cui anche le erbacce sono dannose. Ecco perché i volontari da anni portano avanti l’attività di ripristino e recupero dei prati. Da quest’anno anche con il contributo di Unifarco, che intende preservare la biodiversità dei prati prealpini.
Proprio in questi giorni è partita l’operazione di pulizia. «Un’operazione difficile, resa ancora più complicata dalle arature dei cinghiali – fanno sapere i volontari -. La distruzione sistematica dei terreni a causa degli ungulati obbliga a intervenire in più luoghi con trinciatura meccanica, per livellare tutto. È sempre più necessaria una presa di coscienza da parte di chi amministra, per tutelare questa fioritura: ora è tutto in mano ai volontari».