A Stabie di Lentiai, l’acqua non è più cristallina: è rossa come il sangue degli asini, aggrediti dal lupo. Ancora una volta.
Questa mattina, gli allevatori del territorio si sono trovati di fronte uno scenario degno di un film horror: un asino sbranato e un’altra, peraltro gravida, con la parte posteriore ridotta ormai a brandelli. Tanto è vero che, per evitarle ulteriori e inutili sofferenze, è stata abbattuta in un secondo momento dalle guardie provinciali.
Per recuperare gli animali, o quel che ne restava, si è reso necessario l’intervento dei Vigili del fuoco. Non solo: nell’arco di dieci giorni, il predatore ha divorato una decina di capi.
Da parte delle famiglie della zona, la preoccupazione è palpabile: «Sono sincera – racconta una mamma – io me ne andrei. Qui va sempre peggio. Le cucciolate di lupi continuano a crescere, noi subiamo una predazione dietro l’altra. E nessuno muove un dito. Così non si può andare avanti». La misura è colma: «In questo paesino, tutte le persone che non hanno un’azienda agricola e tengono gli animali per far sì che il territorio rimanga pulito e tutelato, getteranno la spugna. È inevitabile». La madre di famiglia conclude poi con una velata provocazione: «Aspettiamo coloro che ritengono sia possibile la convivenza col predatore. Sì, li aspettiamo di notte per aiutarci a fare le ronde anti-lupo».
Come se non bastasse, una predazione è avvenuta pure a Cornei, in Alpago, dove sono stati trovati morti diversi ovini.