Perché non è stato nominato Castro? Il sindaco scrive al ministro

Perché non è stato nominato Castro? Il sindaco scrive al ministro

Patuanelli ti scrivo… così ti chiedo come mai non ci sarà Maurizio Castro alla guida del tentativo di salvataggio della ex Zanussi. Una domanda senza troppi giri di parole. Del resto, anche il sindaco di Borgo Valbelluna ha capito che la nomina di Anna De Pasquale a commissario giudiziale ha motivazioni più politiche che tecniche. Solo che per il futuro dello stabilimento zumellese e dei lavoratori contano ben poco le scuse politiche. Adesso conta la sostanza. 

Ecco perché Stefano Cesa ha preso carta e penna. E ha scritto al ministro dello sviluppo economico Patuanelli. Interessante e appassionata la premessa, in cui il sindaco spiega come quello stabilimento oggi in grave crisi sia stato uno dei fiori all’occhiello della manifattura italiana nel mondo. Una fabbrica nata dalle ceneri del Vajont e in grado di produrre compressori che hanno girato per tutto il pianeta. 

Alla premessa segue subito una puntualizzazione. «Da quando, alla fine di settembre dello scorso anno, la proprietà cinese ha annunciato la chiusura della fabbrica, c’è stato uno sforzo corale di tutte le istituzioni, dei sindacati, dei lavoratori, della popolazione, persino della Chiesa, per trovare una soluzione – scrive il sindaco Cesa -. E la soluzione è stata trovata, proprio nel ministero dello sviluppo economico, con un patto istituzionale condiviso: fermare la chiusura, accompagnare l’azienda, con il consenso della sua proprietà, verso l’amministrazione straordinaria e affidare da subito al commissario Acc, il dottor Maurizio Castro, manager molto esperto del settore e assolutamente credibile a livello internazionale, il mandato pieno e forte di relazionarsi con clienti e fornitori per garantire la continuità produttiva, in attesa di assumere formalmente l’incarico di commissario di Italia Wanbao Acc». 

Come è noto, Castro non ha ricevuto la nomina, andata invece ad Anna De Pasquale, «una professionista la cui assoluta inesperienza nell’ambito di business industriali a livello internazionale è clamorosamente evidente» scrive Cesa. «Tutto il tessuto produttivo che ruota attorno a Italia Wanbao Acc, i lavoratori, i sindacati e l’intero territorio sono fermamente convinti che, in questo particolare momento, per la complessa e difficile situazione di questa realtà industriale, c’è solo un manager, individuato nella figura del dottor Maurizio Castro, che può avere quella competenza e determinazione necessari per tentare di risollevare le sorti industriali e occupazionali di questo stabilimento». 

Da qui, l’affondo. «Io e i cittadini che rappresento non possiamo accettare in silenzio che il destino di 300 famiglie della nostra comunità (senza contare il vasto indotto) e quello di un elemento forte della stessa identità sociale e culturale del nostro territorio siano messi a rischio da scelte totalmente opache e incomprensibili – continua la lettera al ministro Patuanelli -. Sono convinto che Lei non può assumersi la responsabilità di una possibile desertificazione del sito produttivo di Mel che non sarà solo industriale, ma anche civile e sociale, perché accompagnata da un impoverimento e indebolimento, anche demografico, della nostra comunità».

Cesa conclude chiedendo spiegazioni. Precise, dettagliate. Una domanda sola: perché non Castro? Se non dovessero arrivare risposte, «non potrei che leggerlo come un atto ostile, gravissimo, perpetrato nei confronti di questo territorio e della sua gente, che certamente non potrà essere né dimenticato né perdonato». 

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