Il lupo sbrana tre pecore gravide: «Stanchi e impauriti, così non si può andare avanti»

Il lupo sbrana tre pecore gravide: «Stanchi e impauriti, così non si può andare avanti»

 

Ancora il lupo e ancora a Canai di Lentiai. Dove aveva già pasteggiato a fine gennaio. Ma ora la storia si ripete. E con sfumature ancor più tetre: perché il grande predatore ha divorato tre pecore, tutte gravide, e ferito altri quattro animai. Fra i quali un asino.

Non solo: nella mattinata di ieri, lo scenario raggelante si è manifestato sotto gli occhi di una bambina, la figlia dell’allevatore Mauro Tieppo e della moglie Alessandra. «Così non si può andare avanti – commentano all’unisono -. Siamo davvero stanchi. Abbiamo speso 1500 euro per delle recinzioni anti-lupo che non servono a nulla. E la cifra non ci è stata ancora restituita, nonostante i 500.000 euro già stanziati: soldi che, peraltro, sarebbero più utili per aiutare le persone, specialmente adesso». 

Tieppo sente di avere le mani legate: «Non c’è più la libertà di tenere il territorio curato e, soprattutto, di evitare dissesti idrogeologici, come nella zona in cui ho il pascolo. Si parla di benessere animale, ma sono parole al vento: ora che la primavera è alle porte, chi si fida a lasciar pascolare le pecore, vedendo come sono state sbranate? E pensare che pesano 80 kg». 

Pure Alessandra, da buona madre di famiglia, è in ansia: «Non si dorme nemmeno più la notte. Dispiace, ma non voglio più tenere animali, anche se a rimetterci sarà tutto l’ambiente. Il problema è che qui non interessa nulla a nessuno, o comunque a pochi. Dopo tanti sacrifici, gl unici a rimetterci siamo sempre e solo noi. Le foto non rendono l’idea: questa è una strage raccapricciante. La situazione è spaventosa».

Come spaventoso è il timore di Tieppo: «Sì, sono davvero preoccupato. Anche per tutte le persone che ora passeggiano per i boschi».

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