Arriva un aiuto importante per il reparto di pneumologia dell’ospedale “Santa Maria del Prato” di Feltre. L’Aisla (Associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica) ha donato questo pomeriggio al nosocomio feltrino un ventilatore meccanico del valore di quasi 15mila euro, già in uso da parte di una persona affetta dalla grave malattia neurodegenerativa, descritta per la prima volta 150 anni fa da parte di Jean-Martin Charcot, neurologo dell’ospedale Salpetriere di Parigi e che fa perdere progressivamente l’uso dei motoneuroni spinali, bulbari e corticali, le cellule responsabili della contrazione dei muscoli volontari. La degenerazione dei motoneuroni conduce così gradualmente alla paralisi dei muscoli volontari, fino a coinvolgere anche quelli respiratori, mentre le capacità cognitive e sensoriali rimangono intatte nella maggior parte dei casi. Quando la sclerosi laterale amiotrofica colpisce i motoneuroni che controllano i muscoli respiratori la respirazione risulta difficoltosa e nell’evoluzione della malattia si può rendere necessaria la ventilazione meccanica, che consiste nell’utilizzare un ventilatore, che supportando i polmoni aiuta a respirare.
«La Sla – spiega il direttore della pneumologia di Feltre, Stefano Calabro – colpisce tra i 40 e i70 anni e in Italia le stime indicano in oltre 6000 le persone affette dalla malattia, con un incidenza di 1-3 casi ogni 100mila abitanti. Nel Veneto, secondo i dati forniti da Eurals (Consorzio Europeo Sclerosi Laterale Amiotrofica), aggiornati a febbraio, i malati dovrebbero essere 490. Ma il dato è variabile, perché la sopravvivenza media delle persone affette da Sla è aumentata negli ultimi anni, anche grazie alle nuove tecnologie e al miglioramento nel campo dell’assistenza, così come è migliorata notevolmente la qualità della vita».