Violenza sulle donne, in provincia di Belluno un caso ogni tre giorni

Violenza sulle donne, in provincia di Belluno un caso ogni tre giorni

In amore vince chi fugge? Chi lo sa. Ma di sicuro chi picchia è un perdente. Nel giorno di San Valentino, la festa degli innamorati, presentati i numeri del 2019 per quanto riguarda la violenza di genere. Sono stati 122 i casi trattati dal Nucleo investigativo dei Carabinieri, 3 in più rispetto al 2018. Una cifra purtroppo di tutto rispetto per una provincia poco abitata come quella di Belluno: i numeri dicono che si consuma un caso di violenza sulle donne ogni tre giorni. Nel 2019 sono state 10 le persone a cui sono state comminate misure cautelari. Tre gli arresti, 1 libertà vigilata, 4 decreti di allontanamento da casa, trenta le  persone denunciate a piede libero. E parliamo solo dei casi trattati dai carabinieri, ai quali vanno aggiunti quelli di competenza delle altre forze dell’ordine.

E quando parliamo di violenza di genere indichiamo una serie di reati diversi. Nel 2019 sono stati 13 gli atti persecutori, 54 i maltrattamenti in famiglia , un caso di diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti, 3 casi di circonvenzione d’incapace, 23 lesioni personali, un adescamento di minorenni.  Alto il numero sotto la voce “Violenza sessuale”, con un aumento preoccupante, dai 10 casi del 2018 ai 24 del 2019. Ma va specificato che questo reato non comprende solo le violenze carnali, ma scatta anche in tutti i casi di molestie, dai palpeggiamenti ai baci estorti con la forza. 

In mancanza di una serie consolidata di dati che permetta di capire l’andamento nel corso degli anni, l’impressione è che quello della violenza di genere sia  un fenomeno in emersione. «Il reato si consuma generalmente all’interno delle mura domestiche – spiega il maggiore Marco Stabile – e questo rende ancora più difficile prevenire e reprimere. E’ una problematica che si combatte sensibilizzando la popolazione”. La recente introduzione a luglio 2019 della legge che ha istituito il “Codice rosso” non ha cambiato il modus operandi dei carabinieri. “Ci siamo sempre mossi con tempestività – spiega Stabile – perché in questi casi non si può aspettare. Si conosce l’autore del reato, le prove possono scomparire, può cambiare il contesto. E’ importante intervenire nell’immediatezza”. Nell’80% dei casi i carabinieri intervengono su denuncia delle vittime, ma anche su segnalazione dei medici o dei vicini di casa. Tutti riferibili all’ambiente familiare o amicale i casi trattati, con un’alta incidenza soprattutto nel Feltrino. 

 

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