Crollo degli stranieri, calo degli italiani: turismo sotto effetto Covid tra città e Colle

Crollo degli stranieri, calo degli italiani: turismo sotto effetto Covid tra città e Colle

Troppo Covid per il turismo del capoluogo. Nel tirare le somme della prima stagione della premiata ditta Comune-Consorzio Dolomiti Prealpi, spicca inevitabile l’effetto dell’emergenza sanitaria. Crollo dei turisti stranieri e calo di arrivi e presenze dall’Italia. Lo dicono i dati degli accessi agli uffici informazioni di Piazza Duomo e del Nevegal.

PIAZZA DUOMO

Sono stati 3.485 gli accessi nel periodo giugno-settembre all’ufficio cittadino: numeri in calo rispetto allo scorso anno, soprattutto per i turisti stranieri (724 contro i 3.927 del 2019); mentre è risultato in leggera perdita il turismo interno, passato dai 3.325 del 2019 ai 2.732 di quest’estate.

Il turismo si è concentrato soprattutto nel mese di agosto, con quasi il 50% degli ingressi rilevati; tra gli stranieri, la quasi totalità è risultata cittadina europea (Austria, Germania, Francia e Regno Unito soprattutto), ma dal mese di luglio – con la riapertura delle frontiere extra Schengen – si sono registrati anche turisti statunitensi, brasiliani, sudafricani, cinesi e indiani.

Tra le richieste all’infopoint, soprattutto quelle di mappe e brochure informative, oltre alle informazioni su eventi e luoghi di interesse in città e nei dintorni; grande interesse poi per i percorsi escursionistici e in bicicletta, oltre alle richieste di timbri e libretti per l’Alta Via n.1, che nel mese di agosto hanno sfiorato quota 100.

«Questi dati – commenta l’assessore al turismo, Yuki D’Emilia – confermano come Belluno sia vista non solo come città da visitare, ma come vera e propria “porta sulle Dolomiti”, in grado di portare tanto alle vette più belle del mondo quanto ai paesi dell’intera provincia».

NEVEGAL

A dimostrazione che nel turismo estivo post Covid a tirare è soprattutto l’attività outdoor in montagna, arrivano anche i dati dell’infopoint del Nevegal: 1.016 gli accessi contro gli 887 dello scorso anno, aumento dovuto anche all’ampliamento del servizio nei weekend di giugno e luglio.

In questo caso, l’interesse dei visitatori è andato soprattutto alle attività da poter svolgere all’aperto: percorsi da affrontare a piedi o in bicicletta, zone e particolarità del territorio da poter visitare.

«L’attività dell’infopoint ci è servita anche per raccogliere le impressioni e le richieste dei visitatori – sottolinea D’Emilia –. Importanti segnali ci sono quindi arrivati dalla ricerca di sentieri e percorsi per famiglie con bambini, sui quali stiamo già lavorando, e sulla necessità di un collegamento di trasporto pubblico tra il piazzale e la città, tema sul quale già in passato abbiamo lavorato e sul quale continueremo a ragionare, anche se gli strumenti che ci vengono messi a disposizione oggi da Stato e Regione non sono adeguati e quindi dovremo provare a trovare strade alternative».

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