Riceviamo e pubblichiamo lo spunto di riflessione di una mamma bellunese

 

Scrivo in questo tempo che chiamano “sospeso”, in cui le angosce del presente non ti permettono di pensare ai progetti futuri. 

Le incertezze, gli interessi economici e spesso l’inadeguatezza dei poteri ci mettono in difficoltà. Siamo tutti chiamati alla corresponsabilità, al rispetto degli altri. Eppure, di fronte al rischio alto per la nostra salute, non riusciamo a fare qualche piccolo sforzo per proteggerci. 

Non riusciamo a rispettare piccole regole come quella di portare la mascherina. 

Non vogliamo rinunciare a un compleanno in grande, a un aperitivo in un locale gremito. Non vogliamo capire che se ci ammaliamo in tanti, contemporaneamente, i nostri ospedali non potranno curarci tutti. 

Solo un piccolo sforzo da parte di tutti farà la differenza. Questo è il senso dello Stato. 

L’Interesse e le idee di pochi non possono prevalere su quelli della comunità. 

Sia ben chiaro che ognuno la può pensare come gli pare, ma di fronte al Covid non condivido molti dei comportamenti a cui assisto ogni giorno. 

Forse vi credete furbi o immuni al virus? O semplicemente non interessa nulla degli altri…? 

Ieri mio figlio ha chiesto se poteva festeggiare Halloween con gli amici quest’anno: gli ho risposto che probabilmente non sarebbe stato possibile. Gli dispiaceva ma non ne ha fatto una tragedia. 

Se serve un sacrificio anche lui farà la sua piccola parte.

Come diceva Martin Luther King «può darsi che non siate responsabili per la situazione in cui vi trovate, ma lo diventerete se non fate nulla per cambiarla».