Infermieri esclusi dall’indennità di radiologia: la Cisl diffida l’ospedale

Infermieri esclusi dall’indennità di radiologia: la Cisl diffida l’ospedale

Niente indennità di rischio radiologico per infermieri e Oss che operano in radiologia. Così ha deciso la Ulss 1 Dolomiti, avvallata dal Nucleo aziendale di valutazione del rischio radiologico (Navrr). Una mossa non prova di conseguenze. La Cisl infatti ha presentato formale diffida nei confronti dell’azienda socio-sanitaria.

«Spiace dover arrivare a tali conclusioni – dice Mario De Boni, della Cisl Funzione Pubblica -. Auspichiamo che con la diffida l’azienda torni sui suoi passi rivedendo le proprie posizioni ed evitando possibili contenziosi».

Il braccio di ferro fra Ulss e sindacati dura ormai da mesi. Lo scorso maggio l’azienda ha sospeso il pagamento dell’indennità relativa al rischio radiologico a tutti i dipendenti classificati come di categoria B, ovvero esposti alle radiazioni durante lo svolgimento della propria attività in ospedale, ma non sufficientemente per aver diritto al riconoscimento della maggiorazione in busta paga e del riposo cosiddetto biologico. Si tratta, ad esempio, di operatori e infermieri che lavorano in aree come le sale operatorie.La sospensione è stata determinata da una prima analisi sul rischio radiologico, confermata da ulteriori approfondimenti dopo la costituzione dell’apposito Nucleo aziendale valutazione rischio radiologico Navrr, avvenuta alla fine di febbraio.

Molte le richieste di delucidazioni e di incontri inviati alla Ulss dalle organizzazioni sindacali territoriali e dalla Rsu al fine di ottenere informazioni più precise sulla riclassificazione in atto. «Solo ad agosto – spiega De Boni – siamo venuti a conoscenza di un regolamento redatto dai referenti del Navrr, verificato dal direttore sanitario e approvato dal direttore generale,dove si disciplinano i criteri di riclassificazione e dal quale si evince che i lavoratori classificati in categoria B non sono più ritenuti esposti a un rischio tale da renderlipercettori di indennità e riposo biologico. Il che significa il taglio di circa 100 euro al mese e di 15 giorni di ferie all’anno.Riteniamo che questo comportamento della direzione sia intollerabile».

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