Nevegal, inverno senza sci. Il Comune acquisterà gli impianti in primavera

Nevegal, inverno senza sci. Il Comune acquisterà gli impianti in primavera

Sarà un inverno senza sci sul Nevegal. Non ci sono i tempi tecnici per la riacquisizione degli impianti da parte del Comune di Belluno. La procedura è avviata – assicura il sindaco Jacopo Massaro, ma si potrà concludere solo in primavera. E allora, con Alpe del Nevegal in liquidazione, le possibilità di accendere la seggiovia per Natale sono davvero ridotte al lumicino.

Una speranza, in verità, ci sarebbe, e l’ha auspicata lo stesso Primo cittadino di Belluno: serve qualcuno che affitti gli impianti in liquidazione. «Tecnicamente si potrebbe fare – spiega Massaro – ma non può farlo il Comune, perché si tratta di attività imprenditoriale. E Bellunum avrebbe potuto gestire l’estate, ora l’impegno sarebbe troppo gravoso». Gli operatori, assieme a Massimo Slaviero di Unifarco e Veneta 21 (con Turistica Dolomiti) hanno manifestato la volontà di prendere in gestione gli impianti. Spetterà probabilmente a loro, nel caso, parlare direttamente con Alpe. «Questo gruppo di imprenditori ci ha scritto ieri chiedendo un incontro – specifica Massaro – e li incontreremo al più presto».

Da parte sua, il sindaco, appoggiato da tutta la maggioranza, ha ribadito la volontà di acquistare gli impianti di risalita, per poi darli in gestione. «La procedura è iniziata a maggio con l’affidamento dell’incarico a Paragon per lo studio di fattibilità economica – spiega il primo cittadino – e il documento lo abbiamo in mano solo da pochi giorni. Ci sono dei tempi tecnici che non possono essere compressi». E ci sono anche delle condizioni necessarie. «Compreremo gli impianti solo a due condizioni: che ci vengano ceduti gratis, come ha sempre ribadito Alpe del Nevegal, e che ci siano dei soggetti privati pronti a gestirli». Da parte sua il Comune accelererà sul fronte del bando di gestione, che potrà essere aperto anche prima dell’acquisto vero e proprio. «Così – spiega Massaro – si potrebbe partire già da marzo».

Ma non ci si poteva muovere prima? In fin dei conti, Alpe del Nevegal aveva anticipato la volontà di chiudere già ad ottobre 2019. «Ci siamo attivati subito, con l’idea iniziale di creare una Newco. Ci siamo incontrati con l’assemblea dei soci della società il 24 ottobre, chiedendo di poter avere i dati della società per fare lo studio di fattibilità, necessario per legge. Poi, su richiesta della Regione, abbiamo virato sull’idea di riacquistare gli impianti, per poter avere accesso ai contributi. Abbiamo chiesto di nuovo i dati ad Alpe, senza risposta prima di marzo».

Il problema, si sa, risiedeva nella clausola di riservatezza, necessaria per la società guidata da Maurizio Curti e impossibile da firmare per un ente pubblico. Problema risolto a maggio, con l’affidamento ad un terzo soggetto (Paragon) della raccolta dei dati e della redazione del documento finale.

Ora resta da capire quali saranno le prossime mosse. Alpe è in liquidazione, ma nell’ultima stagione disgraziata ha accumulato dei debiti e non è scontato che voglia cedere gratis le strutture. E gli imprenditori? Si accolleranno il rischio d’impresa di affittare gli impianti questo inverno? «Da parte nostra – assicura Massaro – ci sarà la massima collaborazione per salvare il Nevegal. D’altra parte, checché se ne dica, noi abbiamo sempre fatto la nostra parte, investendo su progetti non solo per l’inverno. Abbiamo colmato anche i mancati interventi di chi, come la Regione, ha la competenza su turismo e impianti di risalita. In questi anni ha promesso ma non ha mai messo un euro, spero che adesso sia la volta buona che anche lei sia della partita».

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