Prima campanella senza intoppi: la scuola è ripartita

Prima campanella senza intoppi: la scuola è ripartita

 

Qualche mascherina abbassata si è vista, in giro per la stazione. E forse sarebbe il caso di ridefinire brevemente la parola “assembramento”. Al netto di tutto, però, il primo giorno di scuola è andato, senza intoppi e senza problemi. Ingressi in aula scaglionati in alcune scuole. Orario ridotto in altre, per la mancanza di insegnanti (le cattedre saranno coperte solo nelle prossime settimane, come orami accade da anni nella scuola italiana). Allo scientifico Galilei per alcune classi del triennio la prima campanella è suonata ancora con la didattica a distanza, che proseguirà a rotazione finché non arriveranno i moduli prefabbricati acquistati dalla Provincia. Tutto il resto è storia passata e normalità, come non si vedeva da tempo.

Anche il trasporto pubblico ha funzionato: Dolomitibus ha sfoderato una decina di controllori per mascherine e distanziamento, e 12 mezzi in più per un totale di 780 posti ulteriori. A dirla tutta non ce n’è stato bisogno, perché era il primo giorno e molti studenti sono stati accompagnati a scuola dai genitori (o hanno scelto bici o motorino, visto il caldo estivo). I numeri veri si sapranno solo nelle prossime settimane quando si capirà se gli abbonamenti crescono o restano al palo.

«Ho visto sostanzialmente un buon senso di responsabilità da parte dei ragazzi» dice il presidente della Provincia, che questa mattina ha voluto fare un passaggio nel piazzale della stazione, prima di portare il saluto istituzionale in una delle scuole superiori, il liceo Galilei-Tiziano. «Questo atteggiamento collaborativo dovrà contraddistinguere gli utenti dei mezzi pubblici anche nei prossimi giorni e nei prossimi mesi, fino a quando lo richiederanno le norme anti-Covid. Quindi, mascherina sempre indossata sui bus e sui pullman, e rispetto del distanziamento alla fermata e in stazione. È ovvio che la responsabilità individuale di ciascun viaggiatore resta un punto fondamentale per la completa attuazione di tutte le misure igieniche e di comportamento.  Ma questo discorso vale per tutti gli ambiti della nostra società. L’autobus è un luogo pubblico, come le strade, le scuole… il passeggero non può essere un semplice spettatore. Cerchiamo di agevolare il lavoro degli autisti e di chi opera sui mezzi».

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