Oltre 3.500 ore di lavoro: i giorni Covid della Protezione Civile

Oltre 3.500 ore di lavoro: i giorni Covid della Protezione Civile

 

Volontari di Protezione Civile in prima linea. E a spron battuto. Il gruppo comunale di Belluno, dall’inizio dell’anno, ha già raggiunto e superato le 3.500 ore di “lavoro”, il corrispettivo di 145 giorni non-stop. 

L’emergenza sanitaria ha monopolizzato la scena, ovviamente. Ma i volontari hanno dovuto far fronte anche a tutte le altre attività che caratterizzano il quotidiano, come la rimozione di alberi caduti sulla sede stradale in occasione del maltempo (evenienza verificatasi non più tardi di due settimane fa). 

«Il coronavirus ha fatto acquisire nuove competenze ai nostri volontari che hanno dovuto imparare a destreggiarsi seguendo i protocolli dettati dalle istituzioni – dice Massimo Zanella, coordinatore del gruppo -. Ci siamo dedicati alla gestione e all’organizzazione del Coc (centro operativo comunale, ndr) e, di conseguenza, a tutte le attività affini».

Sarebbe impossibile elencarle tutte, ma quelle che hanno segnato maggiormente i volontari sono state laboriose e silenziose; il cittadino non se ne rende conto, ma le tute fluo sono state indispensabili per l’imbustamento delle mascherine donate alla Regione Veneto e poi anche per la distribuzione su tutto il suolo comunale. Ma c’è la Protezione Civile anche dietro la gestione dello sportello d’ascolto telefonico “Io resto a casa…e ci sentiamo”, nella raccolta rifiuti a servizio delle persone in quarantena e nella chiusura dei parchi cittadini.

«Non sono mancate le attività in collaborazione con gli uffici comunali presso i quali abbiamo assicurato il corretto utilizzo dei dpi – continua Zanella -. Oggi l’emergenza sanitaria sembra essere, quasi, terminata, ma non è così; lo vediamo sia dal punto di vista dei contagi, a livello nazionale, sia per quanto riguarda la nostra piccola realtà di volontariato. Siamo ancora impegnati e in prima linea; ad esempio in attività di misurazione della temperatura in occasione dei concorsi pubblici in sala Bianchi».

 

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