«Chi sfalcia i sentieri?». Nevegallika si era proposta qualche mese fa

«Chi sfalcia i sentieri?». Nevegallika si era proposta qualche mese fa

 

Chi sta gestendo e pulendo i sentieri? Domanda retorica per il Nevegal. La risposta la conoscono gli escursionisti che frequentano i “troi” meno conosciuti; vale a dire quelli che portano ancora le ferite di Vaia e le cicatrici dell’incuria. Adesso ci penseranno le associazioni, chiamate a raccolta dall’Unione Montana. Eppure, qualcuno aveva dato la propria disponibilità a occuparsene diversi mesi fa. Era febbraio quando Nevegallika scrisse a Palazzo Rosso, proponendosi di mantenere e gestire alcuni sentieri.

«Per tutti gli appassionati di trekking, attraverso la nostra raccolta e ricerca sentieristica, siamo in grado di proporre alcuni dei sentieri più belli e suggestivi del Colle – scriveva l’associazione che da tempo si è data come proposito quello di valorizzare il Nevegal -. Questi sentieri sono stati da noi individuati con un accurato e minuzioso studio, al fine di creare un’andata e un ritorno, toccando tutti i rifugi, le malghe e gli agriturismi del territorio».

Non solo. Nevegallika aveva avviato le procedure per l’accatastamento dei sentieri da parte della Regione Veneto, che li avrebbe censiti come sentieri prealpini, con tanto di numerazione. «Se la nostra richiesta e disponibilità sarà accolta dal Comune – concludeva la lettera di febbraio – provvederemo a fare uno studio economico e di attrezzatura necessari per svolgere le attività di manutenzione dei sentieri».

Perché rivangare uno scritto di quattro mesi fa? È Nevegallika a tornare sulla questione. Perché all’alba di luglio, la questione dei “troi” rimane aperta. E soprattutto perché oggi ci sarà un incontro tra associazioni e cittadini “di buona volontà” per organizzare lo sfalcio dei sentieri. «Noi non ci andremo – spiega Paolo Garaboni, di Nevegallika -. Il senso civico è apprezzabile, ma evidentemente il Comune e l’Unione Montana non sanno cosa stanno facendo, perché i lavori di sistemazione dei sentieri, anche se su base volontaria, devono essere eseguiti da personale esperto e formato, con l’ausilio di tutti i dpi necessari».

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