Tre richieste. Portate in piazza per dare un futuro al trasporto pubblico locale. I sindacati sono pronti. E mercoledì prossimo (24 giugno) scenderanno in strada per manifestare. Non contro: stavolta la manifestazione è pro. Pro riapertura, pro servizi. L’obiettivo finale è la riattivazione delle corse di bus e corriere, per garantire collegamenti tra le vallate e contrastare lo spopolamento della montagna.
«Nella fase 2 riapre tutto, tranne il trasporto pubblico locale – premettono Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e le Rsu di Dolomitibus -. Chiediamo con urgenza risorse straordinarie da parte del Governo e della Regione Veneto per garantire la ripresa immediata di tutto il servizio. E poi chiediamo il ritorno al lavoro per tutti gli autisti e il personale del tpl. Senza il trasporto pubblico non ci sono i diritti».
Il problema è quanto mai spinoso e attuale: il lockdown ha bloccato i servizi di trasporto pubblico. E nel momento della ripartenza sono mancati gli utenti. Un circolo vizioso che sta asfissiando l’intero sistema tpl. Per questo i sindacati chiedono maggiori risorse: per garantire il servizio anche a fallimento di mercato.
«Il nostro fragile territorio merita delle risorse in più per combattere lo spopolamento – sottolineano i sindacati -. Per continuare a vivere la montagna servono servizi».
La manifestazione è in programma alle 10 in piazza Duomo a Belluno.