«Non siamo ricchi e neanche privi di memoria. Non ci possiamo permettere di non dimostrare all’Italia che gli albanesi non abbandonano mai l’amico in difficoltà». Il premier dell’Albania, Edi Rama, è stato fra i primi a dare un aiuto concreto al Belpaese in piena pandemia, inviando trenta medici e infermieri nella Lombardia messa in ginocchio dal virus.
Il suo gesto ha commosso l’intera penisola, isole comprese. Tanto che ora, dalla Valle d’Aosta alla Sicilia, tutti conoscono il primo ministro albanese. Ma forse in pochi sanno che, a fianco a lui, c’è un bellunese d’adozione: Albert Nikolla. Dopo essere stato nominato consigliere del premier Rama, Nikolla è diventato vice ministro della Sanità e Affari sociali in Albania.
Arrivato a Belluno negli anni Novanta, da sacrestano di don Fabio Cassol nella parrocchia di Pez, è stato il fondatore di “Alba azione di Gioia”, prima associazione di immigrati della provincia. E ha curato gli Informa Immigrati di Belluno, Alpago e Feltre.
Diploma in Scienze religiose alla facoltà teologica di Belluno, Master in bioetica all’Università pontificia di Roma, dottorato in Scienze antropologiche all’università di Firenze, dal 2007 al 2017 è stato direttore della Caritas nazionale. E ora è una degli uomini politici più influenti dell’Albania: nel Paese delle aquile batte forte anche il cuore di Belluno.