“Fase 2” anche per le reti idriche. Bim Gsp va oltre il lockdown e riaccende il motore dei cantieri. Ripartiti proprio in questi giorni i lavori di realizzazione del nuovo collegamento acquedottistico tra i serbatoi di Fiammoi (Belluno) e Col Coltron (Ponte nelle Alpi), e il rifacimento della fognatura in via Rudio. Opere sospese per Covid-19 e riavviate in sicurezza grazie ad appositi piani anti-contagio adottati dalle imprese incaricate e allineati a precisi protocolli e direttive nazionali.
RETE IDRICA
L’opera di collegamento tra i serbatoi di Fiammoi e Col Contron, progettata e realizzata con il diretto coordinamento di Bim Gsp, ammonta complessivamente a 990mila euro e porterà all’interconnessione dei sistemi acquedottistici di Belluno e di Ponte nelle Alpi. La condotta di collegamento tra i due serbatoi è già stata interamente posata nei mesi scorsi e in vari tratti è stata collaudata dal punto di vista idraulico: si tratta di circa 3 chilometri di tubazione in ghisa con giunto antisfilamento, interrata lungo la strada forestale che collega Safforze alla zona di Nuova Erto. Sono in corso invece, e verranno ultimati entro fine mese, i lavori di rifacimento integrale delle camere di manovra dei serbatoi di Safforze e di Fiammoi: in queste sono previsti importanti interventi strutturali e la sostituzione integrale del valvolame e delle relative tubazioni interne.
«Si tratta di un’opera strategica – spiega Giuseppe Vignato, amministratore unico di Bim Gsp – che rientra in un più complesso piano di interconnessioni tra i sistemi acquedottistici di Belluno e Ponte nelle Alpi e grazie alle quali, in futuro, sarà possibile non solo disporre di un maggior apporto idrico in rete, ma anche gestire al meglio eventuali emergenze o carenze idriche. Una spinta positiva anche per la nostra economia, fortemente provata dall’emergenza Coronavirus».
NUOVA FOGNATURA
Si concluderanno entro fine mese i lavori per la posa di circa 200 metri di nuova condotta fognaria a servizio dell’abitato di Cavarzano. La tratta colletterà solo acque reflue provenienti dalle utenze collegate: in parallelo, infatti, sono stati posizionati, grazie a un finanziamento del Comune di Belluno, 110 metri di condotta destinata a raccogliere le acque meteoriche e che andrà a collegarsi agli 80 metri di tubazione già esistente.