Case di riposo osservate speciali: esame seriografico per ospiti e operatori

Case di riposo osservate speciali: esame seriografico per ospiti e operatori

Com’è la situazione nelle case di riposo bellunesi? I sindacati chiedono e le prime risposte cominciano ad arrivare. Grazie alla collaborazione dell’Ulss 1 Dolomiti e della Prefettura, che nei giorni scorsi in videoconferenza hanno cominciato a scattare alcune fotografie delle misure messe in atto in queste settimane di emergenza sanitaria. 

«Avevamo chiesto quale fosse l’impatto del contagio da coronavirus, come vivono gli anziani ospiti, quali siano le misure di sicurezza e di garanzia che individualmente le strutture hanno in atto per proteggere il loro personale e i loro ospiti – premettono Cgil, Cisl e Uil -. Con l’incontro in videoconferenza con la direzione Ulss, abbiamo raccolto una serie di informazioni e indicazioni che evidenziano come i temi cardine delle nostre richieste siano stati oggetto di analisi, grazie alla costituzione di una task force interna. Si stanno mettendo in campo misure preventive importanti per reggere anche per i prossimi periodi il contenimento del contagio».

Tra le misure, anche alcuni esami specifici per individuare eventuali nuovi casi di Covid-19 e l’allestimento di squadre aggiuntive di infermieri e operatori socio-sanitari. «Nei prossimi giorni, tutti gli ospiti e il personale, circa 2.300 persone, saranno sottoposti al veloce esame seriografico – spiegano i sindacati -. Questo permetterà una mappatura precisa di tutti, e consentirà da subito di individuare le persone da isolare. Inoltre, viene allertata una squadra aggiuntiva di addetti specialistici che in caso di carenze dovute a un aumento del personale in isolamento in singole case di riposo sarà di supporto in tutto il territorio della provincia. Infine, si stanno riverificando i singoli piani di emergenza di tutte le strutture, per evidenziare possibili situazioni limite che dovessero per esempio non garantire al 100 per 100 una precisa divisione tra aree Covid e aree non Covid; in questi ipotetici casi non si esclude la possibilità di trasportare alcuni ospiti verso le zone Covid individuate dalla Ulss per “alleggerire” i reparti in difficoltà».

Tra le risposte ottenute dai sindacati, anche quella relativa alle mascherine, che nei giorni scorsi sono arrivate puntuali e abbondanti. Quindi, Cgil, Cisl e Uil possono dirsi soddisfatte: «Abbiamo chiesto per le prossime settimane ulteriori aggiornamenti delle situazioni interne alle case di riposo. La collaborazione messa in campo tra i vari soggetti e la condivisione delle problematiche è quanto mai utile in questo periodo».

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