Carnevale sì, sport no. Il coronavirus a “targhe alterne”

Carnevale sì, sport no. Il coronavirus a “targhe alterne”

Coronavirus “non ti temo”. Il Carnevale in piazza si fa, eccome. Niente mascherine: meglio le mascherate. Niente gel igienizzante: meglio crostoli e castagnole. Perché la sfilata dei carri sul liston si farà. Lo conferma il presidente della Pro Loco Pieve Castionese, gran maestro di cerimonie, Maurizio Fontanelle.

«Il Carnevale a Belluno si fa» scrive direttamente dai suoi canali social. «La giornata è bellissima, i carri stanno arrivando; quindi, vi aspettiamo».

In effetti, le prime bancarelle sono già piazzate di fronte ai giardini di Piazza dei Martiri. I primi carri allegorici si stanno già presentando all’assembramento. E anche la gara goliardica di corsa in maschera è già partita. Alle 14 scatterà la festa vera e propria. In barba al morbo che sta spaventando una nazione intera. Un po’ come descritto dal Boccaccio nel Decameron, dove si dice che contro la peste nera molti si davano alle gozzoviglie e alla pazza gioia. Al di là del parallelismo letterario, resta una domanda: perché lo sport si blocca e il Carnevale no? Perché le partite di calcio si fermano e le piste da sci restano aperte? Ai posteri l’ardua sentenza. In attesa del vertice convocato in Prefettura per lunedì mattina.

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