Protocolli troppo stringenti, c’è incertezza sulla stagione dello sci

Protocolli troppo stringenti, c’è incertezza sulla stagione dello sci

Sci, che fare? L’incertezza regna sovrana anche tra i gestori degli impianti di risalita. A dire il vero questo novembre sembra quasi primaverile. Ma l’inverno è alle porte, e bisogna cominciare a pensare a preparare le piste. Fino al 3 dicembre il dpcm non permette di aprire. Ma il grande punto interrogativo è su ciò che potrà accadere dopo. L’obiettivo è il Natale, ma con la seconda ondata di covid che imperversa, nulla può darsi per scontato. Ieri, videoconferenza, Renzo Minella, presidente di Anef Veneto (l’associazione degli impiantisti a fune) ha incontrato i rappresentanti delle 19 società che gestiscono 80 impianti di risalita del Veneto, per spiegare a che punto è il dialogo con il governo. Per ora, in verità, ad un punto morto.

Il comitato tecnico scientifico ha per ora bocciato le linee guida proposte da Anef nazionale (e condivise dalle Regioni). Anzi, ha rilanciato con vincoli molto severi. Ad esempio, l’obbligo di contingentamento per aree e la necessità di certificare che gli sciatori siano tutti “covid free”. Oltre alla raccolta dei dati personali, per l’eventuale tracciamento. Cose non semplici da controllare, per comprensori spesso molto ampi e dove lo sciatore giornaliero può avere diversi punti di accesso. In ogni caso, il rischio è di pregiudicare l’avvio della stagione attorno al consueto ponte dell’Immacolata. Tanto che da Bolzano rimbalzano indiscrezioni che parlano di uno slittamento almeno al 15 dicembre. «Al governo chiederemo un protocollo condiviso – continua Minella – che tenga conto anche delle nostre proposte, che sono frutto di un lavoro di squadra con le Regioni».

C’è poi la partita dei ristori economici per un settore che piange già lacrime di sangue: «La previsione è di almeno il 50% di presenze in meno – fa di conto Minella – ma ci sono costi vivi che non si riducono, come quelli per l’innevamento artificiale. Su questo attendiamo risposte dal governo, che per ora non ci sono state».

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