«Attenzione e investimenti»: la Regione replica ai comitati sull’ospedale

«Attenzione e investimenti»: la Regione replica ai comitati sull’ospedale

Grido d’allarme per la sanità in Cadore e Agordino: la Regione lo respinge al mittente. «Scarsa conoscenza della realtà e bugie vere e proprie» taglia corto l’assessore regionale Manuela Lanzarin, commentando le polemiche accese da un volantino che critica duramente l’organizzazione sanitaria dell’area. Volantino fatto circolare dall’Associazione tutela salute cittadini e strutture ospedaliere del Cadore-Agordino a cui l’assessore risponde punto per punto.

POSTI LETTO

«Le schede ospedaliere vigenti prevedono per l’Ospedale di Pieve di Cadore 4 primari e 79 posti letto, con una differenza di soli 4 letti rispetto al 2013. Ciò in presenza di un tetto massimo imposto a livello nazionale di 3,7 posti per mille abitanti, di cui lo 0,7 dedicati alla riabilitazione – dice Lanzarin -. Il semplice conteggio dei posti letto, tuttavia, è una visione superata della sanità. Le emergenze e urgenze sono sempre garantire dal pronto soccorso e dalla rete di emergenza urgenza».

CARDIOLOGIA

«L’attività è garantita dal 2010 a livello ambulatoriale dalle 8 alle 17 ed è integrata con l’attività dell’Hub. Inoltre, l’ospedale di Pieve può contare sulla telecardiologia h24 e sul servizio di emodinamica».

CHIRURGIA

L’assessore ricorda che è garantita per Pieve l’attività chirurgica elettiva multidisciplinare in regime di weeksurgery/day surgery/ambulatoriale. E che le urgenze sono garantite dalla rete di emergenza urgenza. 

Anche l’attività di Radiologia è garantita grazie alla teleradiologia: gli esami diagnostici, eseguiti sul posto dal tecnico di radiologia, sono refertati in remoto senza nessun disagio per il cittadino. Gli esami che richiedono la presenza di un medico (ad esempio, esami con contrasto) sono programmati.

PUNTO NASCITE 

«Il Punto nascite di Pieve, mantenuto dalla Regione Veneto in deroga a quanto previsto dal Dm 70/2015 che indica la chiusura dei punti nascita sotto i 500 parti all’anno, è sospeso dal 2016 per la nota carenza di medici ginecologi e pediatri – continua Lanzarin -. In Ulss Dolomiti, compreso il Cadore, è stata sviluppata una rete per la gestione della gravidanza coinvolgendo le ostetriche, anche del territorio, e i medici di medicina generale, che prevede una stratificazione del rischio della gravidanza, la presa in carico e il monitoraggio costante. Le gravidanza a basso rischio sono a completa gestione dell’ostetrica, tutte quelle a medio/alto rischio sono gestite da ambulatori specifici. Nel caso si presenti all’ospedale di Pieve una donna in travaglio iniziale viene predisposto il trasferimento a Belluno in sicurezza».

ELISOCCORSO

In questo caso, l’appalto del servizio di elisoccorso veneto e il conseguente avvio del volo notturno sono bloccati per il ricorso al Tar di uno dei partecipanti alla procedura di gara indetta da Azienda Zero. «L’elicottero non è ovviamente l’unico mezzo a disposizione della Centrale Operativa Suem – sottolinea l’assessore -. La Regione e l’Ulss, peraltro, hanno a più riprese dato prova concreta in questi anni dell’attenzione riservata all’ospedale di Pieve di Cadore, con importanti investimenti: la nuova base Hems da 3,1 milioni di euro, con inizio lavori in agosto 2020; il nuovo pronto soccorso per 2,7 milioni, che ha visto ultimare l’ultimo stralcio con il rifacimento dell’area triage e delle sale d’attesa, attualmente in collaudo; la ristrutturazione del reparti di Medicina al terzo piano con 360mila euro di stanziamenti i cui lavori sono partiti il 20 luglio con consegna prevista in 120 giorni; l’adeguamento alle norme antincendio per 950mila euro, con l’inizio lavori a settembre 2020».

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