Imprenditoria femminile, cresce il terziario avanzato

Imprenditoria femminile, cresce il terziario avanzato

Il mondo dell’imprenditoria femminile sta cambiando. Lo certifica il report del centro studi della Camera di commercio Treviso – Belluno. L’ente ha scattato una fotografia al 30 giugno 2020: ne esce una dinamica in forte evoluzione.

In provincia di Belluno, le imprese femminili (sono quelle dove l’imprenditore individuale è donna, o nel caso di società, la partecipazione di donne è superiore al 50%) sono 2.881, pari al 20,9% del totale: danno occupazione a 8.286 addetti, il 13,7% del totale. Quasi il 50% delle imprese femminili (e dei relativi addetti) si polarizzano nel commercio e nell’alloggio e ristorazione. Segue l’agricoltura, in termini di numero di imprese (15,9%); mentre sono i servizi alle persone a conquistarsi il terzo gradino del podio, per quota di addetti detenuta (21%). 285 imprese (pari al 9,9% del totale) sono giovanili e impiegano 495 addetti. Le imprese a conduzione straniera sono 311 (quasi l’11% del totale) e impiegano 646 persone. Sono 622 le imprese artigiane.

Peculiare il caso del settore agricolo. Se nel Trevigiano quasi la metà delle 3.500 imprese femminili operano nella viticoltura, nel Bellunese le 459 imprese femminili si distribuiscono in modo più articolato per i vari settori del primario: dai cereali e ortaggi, alle attività di allevamento per la filiera del latte, anche con riferimento a segmenti di nicchia quali l’allevamento di ovini e caprini, all’apicoltura.

Di converso, nel settore manifatturiero, ogni 1.000 addette, un quarto è impiegato nell’occhialeria.

I bacini tradizionali dell’autoimprenditorialità “in rosa”, dove maggiore è l’incidenza delle imprese femminili sul totale, sono i servizi alla persona (soprattutto parrucchiere, centri estetici e benessere, lavanderie), il sistema moda, il commercio al dettaglio, gli studi medici e i servizi di assistenza sociale, la ristorazione, i servizi di bed & breakfast, i servizi di istruzione (corsi di lingua e di aggiornamento professionale). Ma negli ultimi 5 anni sta crescendo il numero di imprese femminili che operano in settori considerati di nicchia, come la cura degli animali, i tatuaggi e i piercing. Ed è significativo lo sviluppo nel terziario avanzato, come il design (sono 14 le imprese femminili nel Bellunese), o nell’attività di consulenza tecnica e per la sicurezza nei luoghi di lavoro. Crescono anche le imprese in rosa operanti nell’ICT: +5 in 5 anni.

Covid ha purtroppo creato delle discontinuità in queste traiettorie di crescita. E accentuato le difficoltà del commercio al dettaglio, che vengono da lontano e non guardano in faccia la questione di genere: da giugno 2019 a giugno 2020 si sono persi 68 esercizi al dettaglio, dei quali 36 gestiti da donne.

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