«Impensabile tornare indietro». Confindustria punta tutto sulla sicurezza

«Impensabile tornare indietro». Confindustria punta tutto sulla sicurezza

Uniti per la sicurezza. È questo il messaggio inviato da Confindustria Belluno Dolomiti a tutti gli imprenditori associati. Una lettera della presidente Berton per ribadire un concetto tanto semplice quanto importante: guai tornare indietro. 

«Siamo nella “fase 2” e dobbiamo fare tutto il possibile per non tornare indietro. Sarebbe letale tornare a richiudere» il messaggio di Berton, che solidarizza poi con quelle realtà ancora chiuse e rimprovera al Governo eccessiva “incertezza” nei tempi e nella gestione del nuovo corso dell’emergenza.

«L’avvio della “fase 2” non significa che l’emergenza sanitaria sia finita e che si possa tornare a una nuova normalità – scrive Berton agli associati -. Gli esperti ci ripetono quotidianamente che proprio in questo momento è vietato sbagliare, perché un incremento dei casi porterebbe a nuove chiusure, sia pure localizzate. È uno scenario che dobbiamo evitare, perché provocherebbe ulteriori colpi a un sistema economico e industriale già messo a dura prova».

Da qui l’invito della presidente ai colleghi e a tutti i collaboratori nelle fabbriche a non abbassare la guardia: «Dobbiamo continuare ad assumere tutti quei comportamenti utili a evitare nuovi contagi: distanziamento sociale, uso della mascherina e dei guanti, igiene personale». 

Insomma, l’appello è alla ripartenza sicura. Anche se qualcuno è ancora costretto a tenere chiuso, come i commercianti, i negozi, le partite Iva… «A loro va tutta la mia solidarietà – prosegue la presidente Berton -. Sono preoccupata anche per la tenuta economica e sociale delle nostre comunità. Penso in particolare al turismo, alle prese con una stagione invernale finita in anticipo e una estiva ancora da decifrare. Gli operatori si stanno organizzando per favorire la riapertura, garantendo condizioni di massima sicurezza, sia per gli utenti che per il personale. L’incertezza, purtroppo, non favorisce la necessaria programmazione: anche di questo il Governo dovrà assumersi tutte le sue evidenti e gravi responsabilità».

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