«Mondiali e Olimpiadi al cemento». Gli ambientalisti marciano su Cortina

«Mondiali e Olimpiadi al cemento». Gli ambientalisti marciano su Cortina

I Mondiali 2021 fanno male. Le Olimpiadi 2026 malissimo. Vallo a spiegare ad albergatori e operatori turistici. Ci proveranno le associazioni ambientaliste, che hanno programmato una marcia di denuncia dei lavori per l’evento iridato e anche di quelli relativi ai Giochi (che però devono ancora essere progettati). «Una marcia per recitare il “De Profundis” per quella parte dell’ambiente ampezzano manomesso per la realizzazione dei Mondiali di Sci Alpino» come dicono gli organizzatori (Mountain Wilderness, Wwf Terre del Piave Belluno-Treviso, Ecoistituto del Veneto “Alex Langer”, Italia Nostra, Comitato Peraltrestrade Dolomiti e Gruppo Promotore Parco del Cadore). Solo che più che la volontà poté il Covid. Gli ambientalisti infatti fanno sapere che la Questura ha bloccato la richiesta della manifestazione, inizialmente in programma per domenica 28 giugno.

«Mentre gli effetti positivi dell’evento sportivo sono quanto mai incerti, quelli negativi sull’ambiente sono ormai più che evidenti, e sono pesantissimi – sostengono gli ambientalisti -. D’altra parte ce lo aspettavamo, forti delle esperienze passate. Tutti gli sbancamenti, disboscamenti e movimenti terra che osserveremo durante la marcia sono stati realizzati nel rispetto delle normative e hanno avuto l’approvazione delle autorità competenti dopo un iter lungo e complesso, denso di perizie, consulenze di ogni tipo, osservazioni, contro-osservazioni, conferenze di servizi. Se il risultato è questo, qualcosa evidentemente non funziona: o le normative a difesa dell’ambiente sono insufficienti oppure sono male applicate».

Gli organizzatori della marcia vanno anche oltre. E denunciano «l’azione delle ruspe sui versanti instabili che andrà ad aggravare i fenomeni franosi in atto». «A quanti affermano che la natura si riprenderà e rimarginerà le ferite rispondiamo che non è vero, se non in tempi lunghissimi. La Natura ha i suoi ritmi e le sue regole. Il paesaggio che oggi conosciamo e di cui godiamo è il frutto di una lenta e continua evoluzione di equilibri fragili impossibili da ripristinare artificialmente. Noi vogliamo ribadire che non siamo complici. Appena sarà possibile comunicheremo la nuova data della marcia».

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